Chi Siamo

L’ anima di Yogamat è composta da tante yogine e yogini provenienti da tutto il mondo, che rendono questo spazio così unico e ricco di energia che non esistono parole altrattanto accurate e potenti per poterne descrivere la portata. 

Ma a rendere tutto questo possibile ci sono tante altre persone!

Ma partiamo da colei che sta scrivendo, ovvero Clara. Sono stata sempre una persona curiosa, anche un pò nomade per un periodo della mia vita; mi affascinava poter vivere un luogo e conoscerne gli aspetti più intimi, come un local.
Cosa centra con lo yoga?
Il mio primo incontro con lo yoga non fu in Italia ma negli Stati Uniti e non fu un amore a prima a vista. Ricordo che ebbi accesso ad una lezione gratuita nel centro Nike di Chicago, e immediatamente fui circondata da donne super ginniche e forti. In quel momento pensai allo yoga come ad una disciplina molto simile al karate. Fui presto smentita: la lezione si strutturava principalmente in alcuni esercizi aerobici accompagnati da una meditazione finale. E’ inutile dire che uscii da quella sala e non vi feci più ritorno. 

Il mio secondo incontro con lo yoga invece fu per necessità. Era il 2015 e mi ero trasferita da poco a Parigi per un expat: città nuova e zero parole di francese all’epoca conosciute. Dopo soli pochi giorni dal mio trasferimento la città fu vittima di un attentato terroristico. Da quel momento in poi i ritmi e la vita di un’intera città furono stravolti, nessuno si sentiva al sicuro e ogni angolo di strada era presieduto da militari armati e camionette dell’esercito; nel metrò quasi ogni settimana c’erano ripetuti allarmi dovuti alla possibile presenza di una bomba a bordo del treno.
Naturalmente, nonostante avessi deciso di rimanere in città e continuassi ad andare a lavoro pretendendo di vivere una vita “normale”, quelle situazioni crearono presto in me un senso di angoscia crescente, che si tradusse presto in insonnia, lievi attacchi di panico, ansia perenne. Fu dunque la mia coinquilina a suggerirmi di fare yoga insieme a lei, dicendo che mi avrebbe aiutato. E io mi fidai.
Fu veramente cosi! Piano piano imparai a respirare, a calmare la mente e a nutrire i miei pensieri di positività nei momenti in cui mi sentivo più triste o angosciata. 
Da quel momento non ho mai più smesso di praticare yoga, anzi, la mia pratica si è evoluta moltissimo, sperimentando anche stili molto diversi tra loro, dall’ashtanga al kundalini, al mio tanto amato vinyasa.

Dopo anni di pratica decisi, durante il lock down del Covid, di iscrivermi ad un Teacher Training, e impiegare il mio tempo approfondendo lo yoga, dalle sue origini alla sua evoluzione, la sua filosofia, la sua essenza.E a partire da questo momento che la mia vision di Yogamat iniziò a prendere forma: condividere la bellezza dello yoga e i suoi benefici con più persone possibile.

Ma ebbi anche un’altra grande fortuna, quella di conoscere Alberto, un programmatore informatico che con entusiasmo ha preso parte sin da subito a questa avventura pensando a tutti i modi 2.0 per connettere le persone, le loro vite e le loro esperienze attraverso naturalmente la tecnologia e creando completamente da solo un’ app per smartphone e tablet e un sito!  
E come Alberto ci sono tante altre persone che rendono Yogamat, Yogamat.
Ci sono gli shooting di Matteo e la sua pazienza, c’è il supporto di tante amiche e amici che cavalcando l’onda del mio entusiasmo praticano yoga tutti insieme.
E poi ci sono i miei tappetini di yoga che, anche se consumati fino all’ultima fibra, continuano ad accogliermi con tanta gentilezza. 

Perchè lo yoga in fondo è fatto di persone: dall’amica che te lo fa scoprire, all’insegnante che te lo fa amare e dai compagni con cui continuare a praticare.

Namasté
Clara

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