Non lasciare che gli eventi negativi condizionino il tuo cammino

Non lasciare che gli eventi negativi condizionino il tuo cammino

Una confidenza, un piccolo  reminder..dedicato a me, a te, a tutti.

Mi piace condividere le esperienze che faccio e le cose che mi accadono durante la giornata, convinta che esse possano essere di ispirazione ma anche che  io in primis possa trovare qualcuno che condivida le mie stesse emozioni e sensazioni. 

Ci sono periodi della vita in cui, ok, non tutto va nel verso giusto, tuttavia si accavallano periodi NO a periodi ULTRA NO, e io sono lì aspettando che il karma si accorga di me e mi mandi un qualche segnale positivo che sia in grado di comprendere. 

Questo periodo per me è molto stressante, non in termini di attività da fare ma di emozioni da vivere; e queste emozioni sono per la maggior parte percepite come totalmente negative ( morale a terra, perché capitano tutte a me, cose di questo tipo…e no, non è il cambio di stagione; e no, non sono gli ormoni).

Tutte le scelte che ho intrapreso l’anno scorso si stanno rivelando ora un totale FIASCO!

Sono dunque ad un punto della vita in cui devo nuovamente ricominciare! E il creativo della situazione potrebbe pensare: “Ma dai che bello! Uhh un nuovo inizio! “

Io naturalmente NON sono nella fase creativa, ma piuttosto in una fase della vita chiamata: PIANIFICAZIONE. Perchè, a quanto pare, dopo i 30 anni bisogna avere per forza un piano di vita che debba portarci come minimo fino all’età pensionabile….

Io invece no, non ho nessun piano; in compenso ho un timore: quello di non riuscire a re-inventarmi, a scrollarmi di dosso questa sensazione di pesantezza e torpore mentale…. 

Molto probabilmente il carico di aspettative che c’è dietro al compimento di una scelta, con i conseguenti sacrifici e investimenti, incide tremendamente sullo stato d’animo di chi poi ne subisce (e patisce) le conseguenze.

Tuttavia, in questi casi, mi piace sempre ricordare una parabola che mi viene sempre in soccorso nei momenti di sconforto come questo, ed è la parabola del vecchio contadino cinese. 

“Tanti anni fa, nelle campagne cinesi, un uomo e suo figlio vivevano in un piccolo villaggio. Non possedevano molto: una baracca, un campo da coltivare e un cavallo per arare il campo.

Un giorno il cavallo scappò. Gli abitanti del villaggio andarono a trovare l’uomo e gli dissero: “Il cavallo era necessario per poter lavorare. Che sfortuna hai avuto!”.

E l’uomo rispose: “Forse sì, forse no. Vedremo”.

La settimana successiva, il cavallo fece ritorno insieme ad altri due cavalli selvatici. L’uomo e il figlio si ritrovarono quindi con tre cavalli. Gli abitanti del villaggio sorrisero all’uomo e gli dissero: “Avevi un solo cavallo e ora ne hai tre. Che fortuna hai avuto!”.

E l’uomo rispose: “Forse sì, forse no. Vedremo”.

Pochi giorni dopo il figlio era intendo a pulire la stalla del cavallo, troppo piccola per contenerne tre. Uno degli animali si agitò e lo colpì con forza, facendolo cadere. Il ragazzo si ruppe la gamba. Gli abitanti del villaggio passarono davanti all’abitazione e dissero al padre: “Tuo figlio è il tuo unico aiutante e famigliare. Che sfortuna hai avuto!”

E l’uomo rispose: “Forse sì, forse no. Vedremo”.

Alcune settimane dopo, alcuni ufficiali dell’esercito arrivarono nel villaggio e iniziarono a reclutare tutti i giovani per portarli a combattere una guerra che sapevano di non poter vincere. Quando passarono dalla casa dell’uomo e videro che suo figlio aveva la gamba rotta, decisero di non portarlo in guerra.

Gli abitanti del villaggio, saputa la notizia, dissero al padre: “I nostri figli vanno a morire in guerra e il tuo invece no. Che fortuna hai avuto!”

E l’uomo, come sempre, rispose: “Forse sì, forse no. Vedremo”.

Da questa parabola ho tratto un insegnamento assoluto, che vale sempre, in ogni circostanza: quello che ci accade siamo noi a connotarlo come negativo o positivo. Ma la realtà è solo un ciclo di eventi, di fatti che rimangono tali. Una volta accaduti ..sono accaduti… e il giorno dopo? Si ricomincia! 

Il condizionamento, non solo di chi ci circonda ma quello che infliggiamo a noi stessi è un totale spreco di energie e di risorse neuronali. 

Possiamo provare a leggere frasi motivazionali, consultare l’oroscopo, pagare lo psicologo per ipotetiche crisi d’identità, pagare la veggente che ci faccia i tarocchi, possiamo fare qualsiasi cosa che possa colmare il nostro senso di frustrazione e di infelicità, ma nessuno mai potrà darci quello che tutti cerchiamo: la sicurezza; la sicurezza del benessere, la sicurezza di essere felici, che la nostra vita sarà contornata solo da aventi felici, la sicurezza che tutto nella vita vada come pianificato.

E ci si metterà tanto ad accettare il fatto che ogni giorno la nostra vita è un continuo adattarsi, ma in realtà noi già lo facciamo automaticamente!
Ci adattiamo al meteo, ci adattiamo alla persona che disdice l’appuntamento all’ultimo minuto, ci adattiamo a qualsiasi evento che ci porta fuori da questa famosa  pianificazione.

E questa capacità di adattarsi è il più grande dono che il genere umano ha a disposizione ed è chiamato resilienza

Cos’è la resilienza? Ne parliamo la prossima volta! 🙂 

Stay happy!
Clara